Auguri per il nuovo anno scolastico

Se una persona sogna da sola, è solo un sogno. Se molte persone sognano insieme, è l'inizio di una nuova realtà.
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giovedì 5 novembre 2009

Benessere a scuola...per tutti

Oggi, dopo aver ascoltato qualche collega che esponeva le sue difficoltà (davvero comprensibili) nell'inserimento degli alunni extracomunitari nella nostra scuola, ho un po' riflettuto, come si suol dire, rovesciando la frittata. Mi chiedo come potrei sentirmi io, in un ambiente (in questo caso una classe) in cui c'è una o più persone (i docenti) che parlano in continuazione (da noi ancora prevale il modello di lezione trasmissiva) di vari argomenti senza che io ci capisca nulla. Credo che in una situazione del genere la motivazione e il desiderio di partecipare si annullino completamente, proprio in una età in cui, invece, il gruppo e il sentirsi parte di una comunità, rappresenta il massimo del benessere. Se è vero che l'educazione non rappresenta solo un processo continuo di miglioramento delle conoscenze e delle abilità, ma anche e soprattutto un mezzo straordinario per produrre lo svilupo personale e per costruire rapporti tra individui, credo che oggi, nel nostro istituto, si debba partire da un'offerta di benessere per tutti. Un benessere che ha origine dalla possibilità di capire e capirsi, iniziando dal linguaggio e dalla comunicazione e che si apre, sicuramente, ad orizzonti più ampi, quali la conoscenza e la stima delle culture e dei valori spirituali delle varie civiltà.
Per ora ho trovato del materiale utile nel sito della rai,
http://www.educational.rai.it/
ma aspetto vostre utleriori comunicazioni e riflessioni in merito

5 commenti:

  1. Hai centrato un problema esistente in tante classi, nella mia al momento lo viviamo e ti assicuro che è serio e complesso. C’è un’alunna che non conosce la lingua e per quanto ci sforziamo per coinvolgerla e per farci capire io mi accorgo della sua sofferenza, degli sforzi che fa per comprendere e del suo senso di sconfitta quando non riesce a capire. Non ci abbattiamo e la cosa che ci consola è che questi bambini hanno una volontà ferrea che accresce di molto la loro capacità di apprendere. Ti ringrazio per il materiale!

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  2. L'altro ieri anche nella mia classe è arrivato Assan dal Senegal.Ha grosse difficoltà perchè fatica a comprendere e a comunicare nella nostra lingua ma in compenso ha tanta voglia di imparare .Tra ieri e oggi ha memorizzato tutti gli oggetti scolastici , abbiamo iniziato abbinando la parola all'immagine.Certo ci sarebbe bisogno di moolto più tempo da dedicare a questa primaa alfabetizzazione.E' un ragazzo molto dolce e desideroso di inserirsi nel gruppo, di comunicare .Spero di avere occasione di confronto con i miei colleghi al fine di avviare una progettazione educativa comune.Mi gratifica il fatto che è stato ben accolto da tutti i compagni dimostratisi sensibili alla condizione di disagio di Assan,ai problemi conseguenti allo sradicamento dal suo ambiente .In questi due giorni è come se avessi percepito che Assan si aspetta tanto da tutti noi ,spero di non deluderlo.

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  3. Sono sicura che ce la faremo! Stamattina cercherò altro materiale digitale da utilizzare in classe

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  4. Anche io ho avuto le stesse impressioni di Tina su Assan: ha tanta voglia di conoscere ed imparare ed è stato davvero ben accolto dai compagni di classe. Ho anche avuto modo di parlare con il padre, il quale mi ha spiegato che in Senegal ha avuto poche possibilità di studiare con continuità. Gli ho subito preaprato del materiale di storia (le tre guerre di indipendenza) in inglese ed ho notato che le ha divorate durante l'ora di lezione prendendo appunti in arabo. Gli ho anche dato in prestito un testo di geografia della scuola, per cominciare a sfogliarlo. Il suo inglese è molto particolare, direi una specie di dialetto senza tanta attenzione alla sintassi ufficiale.

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  5. Ho letto, con un po' di commozione, su "Repubblica" che un ragazzo albanese è stato premiato, per i suoi meriti scolastici, dal Presidente della Repubblica, che lo ha insignito del titolo di Alfiere del Lavoro. Il ragazzo commenta così: "Sono arrivato in Italia nove anni fa da Tirana e non capivo una sola parola di italiano (...). Ora posso sognare anche di fare il magistrato"

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